Dopo le prime uscite di "classici", ecco apparire il volume firmato da Mario Pasqualotto, giovane scrittore molto vicino al mondo dei ragazzi grazie alla sua esperienza di editore di giochi di ruolo.
Di seguito vedremo insieme di cosa parla il libro e faremo alcune riflessioni sul genere di cui fa parte.
La storia è molto semplice.
Marco e Giulia sono coetanei, hanno 14
anni. Tommaso è il fratellino di Giulia, ha otto anni. Le loro madri lavorano
in coppia come acconciatrici. Il padre di Marco è una guardia forestale, quello
di Giulia e Tommaso è andato a vivere in Brasile con una nuova famiglia.
Insieme, i tre ragazzi trascorrono le
estati esplorando i boschi di Cortecina, in Umbria. Un giorno, avventurandosi
nel bosco, scoprono Toni il bello – un ventenne del paese – che dà la caccia ad
un cinghiale ed ai suoi cuccioli. In soccorso dell’animale interviene Ken, un
ragazzino cinese da poco trasferitosi lì. A seguito dell’episodio, i tre amici
aggiungono Ken al loro gruppo ristretto, e proprio con lui riscoprono il
piacere di stare insieme, di esplorare i boschi, di vivere giornate da
ragazzini dimenticando per un po’ l’inquietudine che fin dalle prime pagine del
libro ammanta il trio, soprattutto Marco e Giulia: smania di crescere, di
capire come funziona il mondo degli adulti, di sentire le cose come le sentono
i “grandi”.
Intanto nel paese e nelle sue frazioni
avvengono una serie di furti: le vittime abitano sempre in radure isolate,
lontane dai centri abitati; il rischio è che quelle zone perdano i pochi
abitanti che le custodiscono. Non si sa chi sia l’autore dei furti: il padre di
Marco – severo e concentrato più sul lavoro che su suo figlio – collabora con
Polizia e Carabinieri, ma senza risultati concreti.
Ken si rivela un amico attento e a suo modo
affettuoso, tanto da regalare a Marco Giulia e Tommaso un ciondolo di giada con
inciso un calzante aggettivo per ognuno. Le leggende cinesi che Ken racconta
sono uno stimolo enorme per superare la monotonia delle giornate estive: i
ragazzi si ritrovano così a evocare draghi della pioggia, ad esorcizzare
spiritelli del bosco e a cercare fantasmagorici unicorni per i boschi di
Valserra.
La serenità del quartetto è però interrotta
dagli incontri con Toni il bello, il bracconiere, dai quali i ragazzi escono
sempre turbati ed intimoriti. Anche quando Marco vorrebbe parlare delle minacce
di Toni a suo padre, quest’ultimo è troppo preso dalla questione dei furti per
ascoltare le richieste di aiuto del ragazzo.
La situazione sembra essere in uno stallo
perenne, eppure, proprio durante la ricerca del Qí Lín, l’unicorno cinese che appare nei boschi prima che succeda qualcosa
di importante, i quattro protagonisti dovranno affrontare a viso aperto le
proprie paure e capiranno che il mondo degli adulti non ha le stesse regole di
quello dei ragazzi, e che nemmeno gli adulti conoscono le regole del gioco.
dal romanzo: Ecco la prima regola per non aver paura, si disse Marco.
Muoversi.
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