venerdì 14 agosto 2015

L'estate delle falene

Da poche settimana il settimanale l'Espresso pubblica una raccolta di libri dal titolo "Noir Junior", ripresentando al pubblico di lettori storie dalle tinte fosche e misteriose.
Dopo le prime uscite di "classici", ecco apparire il volume firmato da Mario Pasqualotto, giovane scrittore molto vicino al mondo dei ragazzi grazie alla sua esperienza di editore di giochi di ruolo.
Di seguito vedremo insieme di cosa parla il libro e faremo alcune riflessioni sul genere di cui fa parte.



La storia è molto semplice.
Marco e Giulia sono coetanei, hanno 14 anni. Tommaso è il fratellino di Giulia, ha otto anni. Le loro madri lavorano in coppia come acconciatrici. Il padre di Marco è una guardia forestale, quello di Giulia e Tommaso è andato a vivere in Brasile con una nuova famiglia.
Insieme, i tre ragazzi trascorrono le estati esplorando i boschi di Cortecina, in Umbria. Un giorno, avventurandosi nel bosco, scoprono Toni il bello – un ventenne del paese – che dà la caccia ad un cinghiale ed ai suoi cuccioli. In soccorso dell’animale interviene Ken, un ragazzino cinese da poco trasferitosi lì. A seguito dell’episodio, i tre amici aggiungono Ken al loro gruppo ristretto, e proprio con lui riscoprono il piacere di stare insieme, di esplorare i boschi, di vivere giornate da ragazzini dimenticando per un po’ l’inquietudine che fin dalle prime pagine del libro ammanta il trio, soprattutto Marco e Giulia: smania di crescere, di capire come funziona il mondo degli adulti, di sentire le cose come le sentono i “grandi”.

Intanto nel paese e nelle sue frazioni avvengono una serie di furti: le vittime abitano sempre in radure isolate, lontane dai centri abitati; il rischio è che quelle zone perdano i pochi abitanti che le custodiscono. Non si sa chi sia l’autore dei furti: il padre di Marco – severo e concentrato più sul lavoro che su suo figlio – collabora con Polizia e Carabinieri, ma senza risultati concreti.

Ken si rivela un amico attento e a suo modo affettuoso, tanto da regalare a Marco Giulia e Tommaso un ciondolo di giada con inciso un calzante aggettivo per ognuno. Le leggende cinesi che Ken racconta sono uno stimolo enorme per superare la monotonia delle giornate estive: i ragazzi si ritrovano così a evocare draghi della pioggia, ad esorcizzare spiritelli del bosco e a cercare fantasmagorici unicorni per i boschi di Valserra.
La serenità del quartetto è però interrotta dagli incontri con Toni il bello, il bracconiere, dai quali i ragazzi escono sempre turbati ed intimoriti. Anche quando Marco vorrebbe parlare delle minacce di Toni a suo padre, quest’ultimo è troppo preso dalla questione dei furti per ascoltare le richieste di aiuto del ragazzo.
La situazione sembra essere in uno stallo perenne, eppure, proprio durante la ricerca del Qí Lín, l’unicorno cinese che appare nei boschi prima che succeda qualcosa di importante, i quattro protagonisti dovranno affrontare a viso aperto le proprie paure e capiranno che il mondo degli adulti non ha le stesse regole di quello dei ragazzi, e che nemmeno gli adulti conoscono le regole del gioco.

dal romanzo:         Ecco la prima regola per non aver paura, si disse Marco.
                                 Muoversi.


Nessun commento:

Posta un commento